LA SCELTA DELLA FACOLTÀ DI LETTERE E FILOSOFIA: INDAGINE TRA LE MATRICOLE DELL'UNIVERSITA' DI
TORINO E GLI ISCRITTI AL 5° ANNO DELLE SUPERIORI
Gli interrogativi della ricerca
Come si presenta e come si differenzia l´offerta didattica
dell´Università agli occhi di chi sta per entrarci?
In che mercato si colloca la Facoltà di Lettere?
Dal punto di vista dell´offerta quali sono i suoi competitori più prossimi?
Dal punto di vista della domanda la Facoltà di Lettere attrae ancora
e, nel caso, quali sono gli studenti che attrae? Cosa vogliono
dalla Facoltà di Lettere?
Come si orientano tra le proposte nuove che li raggiungono
(nuovi corsi e nuovi percorsi)?
Come avviene in realtà la scelta universitaria e come si informano
i giovani? Quali nuove risorse consentono le loro scelte e a
quali vincoli sociali esse tuttora soggiacciono ?
- Le scelte
Gli intervistati nel mese di aprile 2001 su cui è stata condotta
l´analisi sono 1100: 509 matricole della Facoltà di Lettere e filosofia
dell´Università di Torino (così distribuite: 15% a Storia, 14% Filosofia,
32% lettere, 39% Scienze della Comunicazione) nell´anno accademico 2000-1
e 591 iscritti al 5° anno della scuola media superiore nella
Provincia di Torino del medesimo anno scolatico .
Di questi ultimi 422 dichiarano di voler proseguire gli studi
all´università (71 fermandosi al triennio, 351 fino al compimento
del quinquennio); altri 20 dichiarano di voler seguire un diploma
universitario, 15 un corso post-diploma. Novanta non hanno idea
di cosa faranno e 44 dichiarano di non voler proseguire gli studi.
In altre parole solo 1,5 studente su 10 non sa assolutamente che cosa
fare del proprio immediato futuro.
Tab.1 - L'iscrizione all'università dopo il 5° anno

- Una mappa mentale dell´università
Come mostrato in tab. 2 l´analisi
delle corrispondenze individua uno spazio bidimensionale nel quale la prima
dimensione è definita dall´opposizione facile e libero / impegnativo e rigido
(asse Y) e la seconda dal contrasto lavoro e innovazione /cultura e tradizione
(asse X). La posizione delle facoltà lungo queste dimensioni permette di
identificare gruppi omogenei. Il primo gruppo (alto/sinistra) è costituito
da facoltà percepite come facili, libere, orientate al lavoro e soprattutto
innovative. Tra queste ci sono Scienze della comunicazione, Scienze
dell´educazione, Culture extra-europee ed ovviamente la facoltà ideale.
Nel quadrante in basso a sinistra le facoltà innovative, fortemente orientate al lavoro,
ma rispetto alle precedenti giudicate difficili e con piani di studio non
liberi (Informatica, Medicina, Economia e Ingegneria). In basso a destra,
posizionate in modo diametralmente opposto alla facoltà ideale, facoltà
tradizionali, difficili e rigide quali sono giudicate Giurisprudenza e
Matematica. Di media difficoltà, orientate alla cultura sono Lingue, Psicologia
e Scienze Politiche. Architettura è simile a queste anche se maggiormente
orientata al lavoro e un po´ più difficile.Rimangono poi le altre facoltà a
fare gruppo a parte. Il DAMS giudicato troppo facile, Beni culturali,
ma soprattutto Lettere legate in modo troppo stretto ad una cultura tradizionale
difficilmente spendibile sul mercato del lavoro.
Tab.2 - L'immagine delle facoltà

-
La mappa e il genere
Spostando l´attenzione sul genere (tab. 3)
osserviamo che le donne si orientano sul quadrante lavoro, innovazione,
libertà, facilità; gli uomini sul quadrante rigidità, difficoltà, tradizione,
cultura.
Tab.3 - L'immagine delle facoltà negli uomini e nelle donne

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